Valutazione resa caldaia

Le prestazioni e la Valutazione resa caldaia  di un impianto di calore vengono stabilite in base ai risultati di prove di combustione ottenuti con apposite apparecchiature.

la procedura per effettuare le prove di combustione e misurare il rendimento in opera di generatori di calore di potenza termica superiore a 4 kw, inseriti in impianti di riscaldamento di ambienti e/o per la produzione di acqua calda sanitaria, è descritta dalla norma uni 10389. il rendimento termico è dato dal rapporto fra la “potenza termica utile” (cioè quella del focolare diminuita della potenza termica persa al camino e di quella scambiata dall’involucro del generatore con l’ambiente) e la potenza termica del focolare (prodotto del potere calorifico inferiore del combustibile usato e della portata di combustibile bruciato, ad es. mc/h misurati dal contatore), e si può quindi determinare misurando queste grandezze. si noti che invece, nella definizione di rendimento di combustione, al numeratore del rapporto non si considera la potenza scambiata con l’ambiente. il “controllo dei fumi” di una caldaia è un intervento periodico che consiste nell’esame dei fumi della caldaia, nell’analisi della combustione per verificarne il rendimento ed il tiraggio della canna fumaria, nella misura della concentrazione di ossido di carbonio (co) e dell’indice di fumosità (solo nel caso di combustibili liquidi).

quindi, permette da una parte di controllare l’efficienza ed il regolare funzionamento della caldaia garantendo così più bassi consumi, dall’altra di evitare l’inquinamento atmosferico, data la presenza nei fumi di sostanze inquinanti quali l’anidride carbonica. tutte le operazioni relative alla “prova dei fumi” vengono inserite (a cura del manutentore incaricato) sul libretto di impianto o di centrale, su cui verranno riportate le medie di tre misurazioni della temperatura dei fumi, della temperatura ambiente, del tenore di ossigeno nei fumi, del tenore di anidride carbonica nei fumi, dell’indice di fumosità, di co per fumi secchi e senz’aria, del rendimento di combustione  .il rendimento istantaneo di una caldaia a gas – che è quello misurato periodicamente in sede di controllo – non va confuso con il rendimento medio stagionale dell’intero impianto a gas di climatizzazione e produzione di acqua calda sanitaria, che è definito come il rapporto fra l’energia termica fornita dal sistema nella stagione di riscaldamento   ed il relativo fabbisogno di energia primaria.

 infatti, un tale impianto può essere visto come composto da quattro sotto-sistemi, ciascuno con delle perdite e quindi caratterizzato da un proprio rendimento (inferiore a 1): il sistema di produzione dell’energia termica; il sistema di distribuzione del calore;  il sistema di emissione del calore nell’ambiente;  il sistema di regolazione. il rendimento medio stagionale di un impianto di riscaldamento è dato il rendimento di combustione misura, in pratica, la “carburazione” di un generatore di calore, ed è importante perché una buona carburazione è una condizione necessaria (ma non sufficiente) per avere bassi consumi. la norma per l’analisi di combustione a cui si deve fare riferimento è, come dice il d.l. 192/05, la uni 10389-1:2009. gli elementi che vengono misurati su una caldaia a gas sono cinque: tf (temperatura dei fumi), ta (temperatura dell’aria comburente), o2 (ossigeno misurato), co (monossido di carbonio), indice di fumosità, mentre gli altri sono frutto di calcoli considerando il combustibile utilizzato. dopodiché, la formula da applicare per il calcolo del rendimento di combustione di una caldaia a gas (non a condensazione) è: rendimento di combustione = 100 – (tf – ta) x a1/(21 – o2)+b , dove a1 e b sono costanti che dipendono dal combustibile. nelle caldaie a gas a condensazione, invece, occorre considerare anche l’incremento di rendimento dovuto alla condensazione.

Link Utili:

Una definizione dell’argomento Assistenza caldaie Rinnai Milano  data dalla famosa enciclopedia on line. (Wikipedia)

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